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Il cardo mariano è una pianta erbacea famosa per le proprietà depurative. Scopriamo tutti i suoi benefici e come utilizzarlo in cucina.
Il cardo mariano, il cui nome scientifico è Sylibum Marianum, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Asteracee, che cresce in tutta la macchia mediterranea. Si tratta della varietà di cardo più comune e diffusa, mentre il cardo gobbo (Cynara Cardunculus) è diffuso nella zona di Nizza Monferrato.
I cardi sono caratterizzati da coste fibrose e dure. Hanno foglie spinose, fiori di colore rosso purpureo e frutti oblunghi neri con macchie gialle. Le coste sono utilizzate in cucina, mente i frutti sono usati in fitoterapia. Quest’ultimi sono ricchi di proprietà benefiche. In particolare, il cardo è molto apprezzato per le sue proprietà depurative e disintossicanti. Approfondiamo!
Cardo mariano: proprietà e benefici
I frutti del cardo mariano contengono la silimarina, una miscela di flavonolignani, tra cui troviamo la silibinina, l’isosilibinina, la silidianina e la silicristina . Questo prezioso mix ha proprietà disintossicanti ed epatoprotettive, cioè protegge il fegato e aiuta a depurarlo. Per questo il cardo mariano è consigliato in caso di epatite, cirrosi e intossicazioni dovute all’alimentazione, all’eccesso di alcol, di droghe e di farmaci. È usato, inoltre, per curare l’avvelenamento da funghi.
In fitoterapia, la silimarina viene estratta dai frutti del cardo, per produrre integratori. I semi secchi possono essere usati per preparare un decotto, mettendone un cucchiaio a bollire in una tazza d’acqua.
Il cardo è usato anche per rigenerare i tessuti del fegato e prevenire i danni futuri. Grazie alle sue proprietà toniche e decongestionanti, è consigliato anche in caso di debolezza, fatica, allergie alimentari e depressione. Infine, il cardo contiene fitoestrogeni, che stimolano la produzione del latte materno durante l’allattamento.
Cardo mariano: controindicazioni
Il cardo è generalmente ben tollerato, ma un consumo eccessivo può causare diarrea, gonfiore, irritabilità e mal di testa. Inoltre, può limitare l’assorbimento di farmaci ed è sconsigliato a chi soffre di ipertensione, in quanto contiene tiramina, una sostanza che provoca un aumento della pressione sanguigna.
Come pulire i cardi
Per l’uso fitoterapico, è possibile acquistare i frutti di cardo mariano secchi o sotto forma di integratore in erboristeria e in farmacia. Per quanto riguarda gli usi in cucina, invece, come abbiamo visto, le parti commestibili sono le coste, molto fibrose e callose, difficili da pulire.
Innanzitutto, bisogna eliminare le foglie, separare le coste dal cespo e tagliarle a pezzi di circa 10 cm. Fatto ciò, è necessario rimuovere i filamenti legnosi usando un coltello o uno sbucciaverdure. Dopo aver pulito le coste, per smorzare il sapore amaro tipico dei cardi, bisogna metterle in ammollo per qualche minuto in acqua e succo di limone.
Come cucinare i cardi
Una volta puliti, i cardi vanno bolliti in abbondante acqua salata, fino a quando non saranno diventati morbidi. I cardi cotti possono essere poi cucinati in vario modo: conditi all’insalata, con un po’ di olio extravergine d’oliva, sale e limone; saltati in padella con un filo d’olio, aglio e prezzemolo oppure gratinati al forno con besciamella e parmigiano. In fine, possono essere usati come ripieno per torte salate e rustici.
FONTE FOTO: https://pixabay.com/it/cardo-mariano-fiore-galilea-676938/
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